lunedì 27 settembre 2010

Assertivita'

In casa abbiamo le scale a chiocciola. M. le fa in salita senza aiuti o genitore alle calcagna, ma in discesa siamo ancora un po' cauti, anche se da sola ce la farebbe.
A complicare le cose c'e' M. che ogni volta sceglie una modalita' di discesa diversa: una volta scende prima lei, una volta prima noi, una volta e' indecisa...
Ieri stavo lavando il pavimento e avevo urgenza che babbo e figlia andassero al piano di sotto. R. cerca di creare un diversivo per fare piu' in fretta.

R.: "Tesoro ti prendo in braccio per scendere?"
M.: "No, scendo io"
R.: "Ma se ti tengo in braccio mi tieni un po' di caldino che ho un po' di freddo...."
M.: "No"
R.: "Ma davvero cosi' mi terresti un po' di caldino..."
M.: "No, adesso io scendo da sola e tu se hai freddo ti metti una maglia"
E conclude: "Va bene?"

giovedì 23 settembre 2010

E' tempo di murganti

Torna l'autunno e i raffreddori potenti. Da piu' di un anno M. sa benissimo come si soffia il naso, ma per spirito di contraddizione non la considera una cosa da fare.
Noi le spieghiamo che se non ci si soffia il naso poi va a finire che il muco va nelle orecchie e le viene l'otite: ti ricordi quella volta che avei tanto male all'orecchio?

Due scene esilaranti entrambe nel cuore della notte, verso le due, quando le viene la crisi di tosse e di naso chiuso. Si alza a sedere sul letto con l'occhio a mezz'asta e col broncio.

Mamma: tesoro, soffiati il naso...
M.: no
Mamma: dai tesoro, soffiati il naso che poi dormi meglio
M. tira su col naso in maniera estrema.
M.: ormai e' andato tutto nelle orecchie, non lo troviamo piu'...

Crisi di tosse.
M. cerca di rimettersi giu' ancora rantolando.
Mamma: tesoro, finisci di tossire.
M.: no, basta, ho gia' tossato.

sabato 18 settembre 2010

Biscotti di vetro



Qualche giorno fa e' stata "la giornata delle maestre" all'asilo di M.
Un bigliettino della oudercommisie invitava i genitori a fare un regalo simbolico alle infaticabili donne che ci tenevano i bimbi tutto il giorno.
Mi ci voleva prorio l'occasione giusta per sperimentare i biscotti di vetro. Di versioni sul web ce ne sono N, sia in italiano che in altre lingue e devo dire che se danno tante dritte per non combinare disastri...ci sono degli ottimi motivi!

L'impasto e' una frolla semplice:

300 gr farina
120 gr zucchero
150 di burro morbido a pezzetti
1 uovo
Un po' di scorza di limone.

Per il vetro, caramelle dure colorate.

Impastare gli ingredienti velocemente, in modo che il burro non si scaldi. Fare una palla, ricoprire con la plastilina e mettere in frigo almeno un'ora.
Intanto distruggere le caramelle. Meglio lasciarle a grossi frammenti. Questo ha due vantaggi sulla tritura fine: primo, non si ha che fare con una polvere appiccicosa che va ovunque tranne che nel centro del biscotto e secondo, i frammenti di un certo colore, rimangono di quel colore anche dopo la cottura, mentre la polverina assume il colore di zucchero sciolto, cioe' color caramello. La prossima volta quindi non usero' il mixer.

Riprendere la frolla, lavorarla finche' non e' liscia e stendibile. Stendere la frolla un po' spessa. Ricavare i biscotti con per esempio un buco al centro. adagiarli sulla carta forno e mettere al centro del buco uno o piu' pezzettoni di caramella.

Infornare a 180 per 8-10 minuti, dipende dallo spessore del bisoctto. Lasciare raffreddare prima di toglierli dalla carta forno. La caramella sciolta si rapprendera' e formera' il vetro.
Con questa dose vengono una marea di biscotti, quindi armarsi di pazienza oppure come me di san marito che mi ha aiutato.

Gouda



In una delle ultime, o forse l'ultima, domenica di sole prima del lungo inverno, siamo andati per qualche ora a Gouda. Citta' famosa per l'omonimo formaggio e per la produzione di candele, Gouda e' davvero graziosa. Ha le classiche cose della citta' commerciale olandese che ha goduto di una certa gloria: cattedrale, municipio e palazzo della pesa.

Gran piazza del municipio, con tanti piccioni a cui M. ha potuto dare la caccia per un tempo infinito. Merenda per lei con un bel gelato alla fragola tutto spatasciato sulla maglietta nel tentativo di divorare il mio gelato alla cioccolata.
Anche se la resistenza di M. nella visita e' stata poco meno di tre ore, piccioni e gelato inclusi, ci e' sembrato un buon inizio.

domenica 12 settembre 2010

Brindisi




Sono andata a Brindisi per un workshop di lavoro. Con un gruppo di colleghi, di cui in realta' molti compagni di corso all'universita', avevamo il sogno di realizzare un workshop molto specifico sul nostro argomento di ricerca, per trovarci, discutere, capire in che direzione andare. Grazie a tre temerari il workshop si e' finalmente si e' tenuto a Brindisi.

Chi e' passato di li' negli anni '90 per prendere il traghetto per la Grecia, si ricordera' una citta' in preda alle file di macchine e ai turisti in transito. Citta' piuttosto grigia e caotica.
Be' ora ha davvero cambiato faccia. Pulita e accogliente, ha saputo valorizzare anche i suoi monumenti. La colonna romana e' il simbolo di Brindisi. Ma ci sono anche altre rovine romane e due castelli-fortezza. Quello che si vede nella foto e' il monumento nazionale al marinaio. Costruito durante il regime, e' a forma di timone e la sua cima offre una bella vista della citta', se il vento non ti porta via.

Ok, dopo il preambolo di rito, devo dire una cosa importante. Due cose mi rimarranno nel cuore: l'espressino freddo al bar dopo pranzo e una pasta dolce da mangiare in ogni occasione possibile, contenente un miliardo di calorie, che si chiama pasticciotto. E' una pastafrolla ripiena di crema cotta ed e' assolutamente divina.